L'effetto indiretto della riserva cognitiva sulla relazione tra età e cognizione nell'invecchiamento patologico: Uno studio retrospettivo trasversale in un campione non selezionato e arruolato in modo consecutivo

L'effetto indiretto della riserva cognitiva sulla relazione tra età e cognizione nell'invecchiamento patologico: Uno studio retrospettivo trasversale in un campione non selezionato e arruolato in modo consecutivo

by Francesco Giaquinto -
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Uno studio trasversale retrospettivo su pazienti di un'unità operativa di neuropsicologia rileva che la Riserva Cognitiva sopprime gli effetti dell'età sulle performance cognitive, ma solo in presenza di patologia cognitiva. Nei casi di deterioramento cognitivo si attiverebbero dei meccanismi che compenserebbero i deficit. Tale azione è maggiore per persone che hanno "accumulato" riserva cognitiva tramite attività cognitivamente stimolanti svolte durante la propria vita: dall'istruzione alla tipologia di lavoro svolto, fino alle attività del tempo libero. Abstract nel primo commento


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Ri: L'effetto indiretto della riserva cognitiva sulla relazione tra età e cognizione nell'invecchiamento patologico: Uno studio retrospettivo trasversale in un campione non selezionato e arruolato in modo consecutivo

by Francesco Giaquinto -
ABSTRACT
La riserva cognitiva (CR) consente agli individui di mantenere la funzionalità cognitiva anche in presenza di patologie. L'ipotesi di compensazione suggerisce che la CR svolga un ruolo indiretto tra età e declino cognitivo, contrastando l'effetto negativo dell'invecchiamento sulla cognizione. Abbiamo testato questa ipotesi in un campione non selezionato e consecutivamente arruolato di frequentatori di un'unità operativa semplice di neuropsicologia (n= 134) che hanno completato il questionario CR Index e tre test neuropsicologici di valutazione della cognizione globale (MMSE, FAB, CDT). I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi in base ai criteri diagnostici standard (DSM-5): quelli che presentavano una compromissione cognitiva(n= 92) e quelli che erano cognitivamente sani (n= 42). È stata utilizzata un'analisi delle componenti principali per estrarre una misura composita del funzionamento cognitivo globale dai tre test neuropsicologici ed è stata utilizzata l'analisi di mediazione per esaminare la relazione tra CR, età e funzionamento cognitivo globale nei due gruppi. I risultati hanno rivelato che: (i) l'età ha un effetto negativo diretto significativo sul punteggio cognitivo globale in entrambi i gruppi; (ii) i tre proxy socio-comportamentali della CR sopprimono insieme la relazione negativa diretta tra età e punteggio cognitivo globale nei pazienti con compromissione cognitiva, ma non nei partecipanti cognitivamente conservati. Questo studio conferma l'associazione tra CR, età e cognizione e ci permette di convalidare il suo ruolo in una popolazione con deterioramento cognitivo e di estendere i risultati a una popolazione con istruzione medio-bassa. Questi risultati hanno importanti implicazioni per la salute pubblica e la promozione del benessere, sottolineando il ruolo benefico del mantenimento di stili di vita fisici, cognitivi e sociali sani e attivi.

Giaquinto, F., Tosi, G., Abbatantuono, C., Pepe, I., Iaia, M., Macchitella, L., ... & Angelelli, P. (2023). The indirect effect of cognitive reserve on the relationship between age and cognition in pathological ageing: A cross‐sectional retrospective study in an unselected and consecutively enrolled sample. Journal of Neuropsychology. https://doi.org/10.1111/jnp.12323
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I risultati dello studio sono stati discussi al convegno della Società Italiana di NeuroPsicologia, che ha avuto luogo a Urbino il 16 e 17 maggio del 2025.